APERTURA GENEROSA ALLA VITA OPPURE SCONSIDERATEZZA?
L'Italia, come molti altri paesi occidentali, sta affrontando da decenni un inverno demografico, caratterizzato da un calo costante del tasso di natalità. Gli ultimi tre papi hanno spesso incoraggiato una maggiore apertura alla procreazione. Anche l'attuale Pontefice ha criticato più volte la tendenza al declino delle nascite, evidenziando, con serietà e una punta di ironia, che talvolta si attribuisce più valore agli animali domestici rispetto ai bambini.
Le famiglie numerose, in particolare quelle del Cammino Neocatecumenale, rappresentano una notevole eccezione alla tendenza attuale. Queste famiglie accolgono con coraggio un elevato numero di figli, dimostrando generosità nell'espandere la propria famiglia. La Sacra Scrittura, insieme alla Tradizione e al Magistero della Chiesa Cattolica, ha sempre considerato le famiglie numerose come un aspetto positivo. Anche il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma:
CCC 2373"La Sacra Scrittura e la pratica tradizionale della Chiesa vedono nelle famiglie numerose un segno della benedizione divina e della generosità dei genitori" (CCC 2373, Cf Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 50)".
Tuttavia, questo non significa che sia illecito, immorale o contrario alla morale cattolica regolare la natalità. Una coppia può regolare la natalità se necessario, ma deve rimanere fedele alla dottrina esposta nell'Enciclica Humanae Vitae, emanata da Papa Paolo VI nel 1968. Tale enciclica rifiuta l'uso di metodi contraccettivi artificiali, incoraggiando invece i metodi naturali. Non abbiamo alcuna intenzione polemica in quanto scriviamo, né vogliamo assumere il ruolo di "giudici", che spetta unicamente a Dio; ricordiamo inoltre che la misericordia prevale su tutto. Tuttavia, l'insegnamento dell'enciclica Humanae Vitae, al punto 11, rimane un punto fermo:
"Ma, richiamando gli uomini all’osservanza delle norme della legge naturale, interpretata dalla sua costante dottrina, la Chiesa insegna che qualsiasi atto matrimoniale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita."
Le nostre parole non implicano che tutte le famiglie debbano avere molti figli; la decisione sul numero di figli da sostenere spetta ai coniugi. Tuttavia, condanniamo come assurdo e meschino l'atteggiamento di coloro che, attraverso il blog "Osservatorio sul Cammino Neocatecumenale", hanno criticato la generosità di coppie con molti figli, accusandole di agire irrazionalmente e indiscriminatamente e di non aderire agli insegnamenti della Humanae Vitae. Ricordiamo che quest'ultima non sostiene l'obbligo di avere pochi figli e che il concetto di maternità e paternità responsabile non si limita a generare il minor numero di figli possibile. Inoltre, l'uso dei metodi naturali non giustifica la denatalità; se si rifiutano figli o si riduce la natalità al di sotto di una soglia, come sta avvenendo, si va contro gli insegnamenti della Humanae Vitae e della Chiesa. Non è un caso che San Giovanni Paolo II nel 1985 abbia dichiarato:
"L'usufruire dei 'periodi infecondi' nella convivenza coniugale può diventare sorgente di abusi, se i coniugi cercano in tal modo di eludere, senza giuste ragioni, la procreazione, abbassandola sotto il livello moralmente giusto delle nascite nella loro famiglia. Occorre che questo giusto livello sia stabilito tenendo conto non soltanto del bene della propria famiglia, come pure dello stato di salute e delle possibilità degli stessi coniugi, ma anche del bene della società a cui appartengono, della Chiesa e perfino dell'umanità intera. In nessun modo essa è unilateralmente diretta alla limitazione della prole: essa significa anche la disponibilità ad accogliere una prole più numerosa".
Criticare le famiglie numerose appartenenti alle comunità neocatecumenali, solo per denigrare questa realtà ecclesiale, è stato un gesto spregevole e di basso livello morale. Tale comportamento rivela, secondo noi, una fede molto limitata e meschina in chi critica, basata su categorie non cattoliche, bensì edonistiche, consumistiche e mondane.
Invece di esprimere critiche verso chi, nel contesto attuale, ha il coraggio di accogliere molti figli, queste persone andrebbero lodate e rispettate. Per parte nostra, riteniamo che le famiglie numerose siano una grande ricchezza per la Chiesa Cattolica e per l'umanità.
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Fallacio Asino Vinicio