LA DISINFORMAZIONE DI PADRE ELIO MARIGHETTO
In questo thread desidero soffermarmi su uno scritto di un sacerdote chiamato padre Elio Marighetto, di cui non so se sia ancora in vita. Lo scritto risale a molti anni fa, non ricordo con precisione, ma certamente è di un periodo precedente all'approvazione ad experimentum dello Statuto del Cammino. Il testo è emblematico perché rappresenta un esempio di cattiva informazione da parte di sacerdoti che hanno remato contro inutilmente, dato che successivamente la Chiesa ha approvato sia lo Statuto che il Direttorio Catechistico. Si tratta di un opuscolo intitolato "Il Cristiano Fedele", foglio settimanale della parrocchia Beata Maria Vergine del Monte Carmelo di Loreto Aprutino (PE), ed è intitolato "Segreti del Cammino Neocatecumenale". Contiene una sorta di prefazione nella quale il padre dà la sua versione sulla ancora non avvenuta approvazione dello Statuto, che noi riteniamo assai discutibile, con uno stile molto simile a quello di ByTripudio.Nel testo si legge una descrizione del Cammino Neocatecumenale alquanto discutibile, ma vorrei soffermarmi su un punto in particolare, quello relativo al contenuto delle catechesi iniziali sull'eucaristia .Padre Elio scrive quanto segue alla pagina 10 dell'opuscolo citando una catechesi di Kiko:
“E’ quando non si capisce più ormai questa presenza della Pasqua, di questo sacramento che si vuole spiegare filosoficamente, che si cominciano i dibattiti di come è presente, con gli occhi o senza occhi, fisicamente ecc. Tutte queste spiegazioni partono da un punto falso, consistente nel voler spiegare razionalmente qualcosa di diverso. Perciò checché gli olandesi ora si inventino cose come la transfinalizzazione, o altro, il risultato è lo stesso: sono tutte filosofie che non portano a nulla. “Non si tratta di spiegare con la ragione i sacramenti…altrimenti Dio ci avrebbe dato la filosofia per spiegarci quello che è Lui” (OR, p. 326). “Il pane è per il banchetto,… La presenza reale è sempre un mezzo per condurci al fine, che è la Pasqua. Non è un assoluto, Gesù Cristo è presente in funzione del Mistero Pasquale. ... Invece da Trento in poi si celebrerà l’Eucarestia per consacrare e avere presente Gesù Cristo e metterlo nel tabernacolo. … Ma più di questo è l’intera celebrazione eucaristica in funzione della quale sono le specie” (OR, pp. 329-331). “…In un certo momento, per esempio, fu necessario insistere contro i protestanti sulla presenza reale. Ma una volta che questo non è più necessario, non bisogna insistervi più. Perché quel momento storico è passato. Perché se mette qualcosa come contrappeso sulla bilancia, perché non si sbilanci, una volta che il peso opposto è scomparso, non bisogna conservare il contrappeso perché se no si sbilancia dall’altro lato. Se le cose stanno come devono essere, non bisogna insistervi più” (OR, pp. 333-4)
Dopodiché padre Elio Marighetto sentenzia:
"SOLO NELLA CELEBRAZIONE C’E’ PRESENZA REALE QUINDI NIENTE ADORAZIONE FUORI DELLA MESSA".
Secondo quanto scritto da questo presbitero, Kiko in questa catechesi avrebbe affermato che Cristo è presente realmente nelle specie eucaristiche solo durante la celebrazione della messa, ma la sua presenza sparirebbe alla fine, in modo simile a quanto sosteneva Martin Lutero. Dunque, sempre secondo padre Elio, Kiko negherebbe la liceità del culto eucaristico fuori la messa; secondo Kiko non ha senso, quindi niente adorazione eucaristica. Ora, a parte che si capisce benissimo il senso di ciò che Kiko vuole dire e non corrisponde certo alla conclusione a cui arriva Don Elio, gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale non hanno mai negato la presenza reale di Cristo nelle specie eucaristiche né hanno mai negato il valore del culto eucaristico fuori la messa. Infatti, le prime catechesi iniziali a Roma si sono tenute in una parrocchia retta dai padri Sacramentini e in ogni seminario Redemptoris Mater e nella Domus Galilaeae in Israele c'è una cappella per l'adorazione eucaristica, in quest'ultima perpetua. Inoltre, faccio presente che il comma 4 dell'articolo 14 dello Statuto afferma:
"I neocatecumeni vengono inoltre gradualmente istruiti al culto eucaristico fuori della Messa, all' adorazione notturna......".
Sebbene sia necessario riconoscere onestamente che al momento della pubblicazione di questo opuscolo il processo di approvazione definitiva del Cammino Neocatecumenale fosse agli inizi, non possiamo affermare che le conclusioni di padre Elio Marighetto fossero corrette. Le parole di Kiko furono distorte e manipolate con malafede in modo disonesto e tendenzioso, facendogli dire ciò che non aveva detto. In realtà, Kiko voleva sottolineare come nel corso del Medioevo e delle epoche successive il senso pasquale dell'eucaristia fosse stato offuscato da altri significati che avevano preso il sopravvento. Anche il culto eucaristico fuori dalla messa era diventato più importante della celebrazione stessa, enfatizzando eccessivamente l'adorazione per la presenza reale di Cristo nelle specie eucaristiche a scapito del senso pasquale originario. Sappiamo che ciò è noto e testimoniato da diversi esperti di storia della Chiesa e di liturgia. Il Concilio Vaticano II ha posto rimedio a ciò riportando al centro la celebrazione dell'eucaristia, definita fonte e culmine della vita cristiana e ristabilendo che il culto eucaristico fuori dalla messa è subalterno e non sullo stesso piano, essendone la continuazione.
Vorrei raccontare che all'epoca dei fatti lessi sul web questo opuscolo e scrissi a questo sacerdote per chiedere la ragione della sua critica così aspra e dura verso il Cammino, rammentandogli la lettera Ogniqualvolta scritta da G.P.II. Mi inviò una risposta acida che purtroppo non ho conservato, nella quale mi diceva che la lettera Ogniqualvolta non aveva alcun valore, che non era stata scritta da G.P.II ma da altri e che conteneva errori grammaticali. Aggiunse poi che ero stato plagiato da Kiko e che questi era un bugiardo, che lo Statuto non sarebbe stato approvato mai e che lo aveva saputo dal Card. Bertone. La lettera aveva un tono così insolente e offensivo che decisi di contattare il suo vescovo. Inviai una lettera con la risposta di Don Elio e con una copia dell'opuscolo.
Dopo qualche tempo mi arrivò la risposta del Vescovo di quella diocesi che si dissociava da padre Elio Marighetto e esprimeva dispiacere per lo spiacevole fatto assicurando che in quella diocesi il Cammino era ben accolto e ben inserito.
Ho raccontato questo per illustrare quanta disinformazione è stata fatta sul Cammino, anche da parte di alcuni sacerdoti, e come questi abbiano grandi responsabilità nell'atteggiamento di blog come "Osservatorio" e nella divisione, contrapposizione e smarrimento causati nei fedeli.
Spero vivamente che i sacerdoti si dedichino al loro ministero e non a seminare zizzania nella Chiesa, come invece fece padre Elio.
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Commenti
La cosa peggiore di questo sacerdote, a parte le bugie che mi disse, fu la sua disobbedienza al vescovo, che invece appoggiava il Cammino. Padre Marighetto era (o è, non so se è ancora in vita) un francescano, dunque un religioso, e sappiamo che i religiosi fanno voto di obbedienza ai superiori e ai vescovi. Ma lui si ribellò al vescovo, intraprendendo una inutile e dannosa crociata contro il Cammino, che nessuno gli aveva chiesto, con grande presunzione. Se avesse pensato al proprio ministero invece di sprecare tanto tempo a criticare il Cammino, quanto bene avrebbe potuto fare