UNA BATTAGLIA DI CIVILTA' E DI RISPETTO

Vorrei chiarire alcuni concetti che potrebbero non essere chiari a tutti. Esprimere liberamente le proprie idee e il proprio pensiero è un diritto riconosciuto dalla nostra Costituzione, e non vogliamo negare a nessuno questo giusto diritto. Le critiche costruttive, inoltre, sono sempre benvenute e possono solo portare benefici. Tuttavia, è ben diverso fare disinformazione, distorcere i fatti, mistificare con l'intento di distruggere per odio, per desiderio di rivalsa, con profonda malizia e insincerità.

Il blog "Osservatorio" in tutti questi anni ha portato avanti una campagna di disinformazione, lanciando accuse anche infamanti senza peraltro mai presentare la più piccola prova di quanto affermava. Ha lanciato accuse gravi come eresia, scisma, abusi liturgici senza la minima prova né documenti ufficiali della Chiesa Cattolica, unica deputata al giudizio sull'ortodossia delle realtà ecclesiali.

Gli "Osservatori" hanno accusato il Cammino di indulgenza verso i pedofili, accusa gravissima, e di altre azioni altrettanto gravi che costituiscono vere e proprie diffamazioni. Tutto ciò non ha nulla a che fare con la giusta informazione nè con la corretta critica costruttiva, ma è solo fango gettato per screditare, attaccare e distruggere. Non meno violento è stato l'attacco alla beatificazione di Carmen Hernandez, talvolta apostrofata con il termine "megera". Ciò risulta particolarmente odioso se si pensa che Carmen è deceduta da qualche anno e che si è aperto il processo di beatificazione.

Tutto ciò costituisce un abominio che non si può più tollerare, pertanto il provider Google è stato chiamato ad intervenire definitivamente. È stata richiesta la rimozione definitiva e la cessazione di quel blog obbrobrioso. Mi chiedo come sia possibile che chi scrive su quel blog non se ne renda conto e, al contrario, si senta vittima dopo la nostra azione di rimozione.Non si tratta solo di difendere il Cammino Neocatecumenale, ma anche la Chiesa Cattolica e il Papa, oltre che rendere il web un luogo civile, dove il rispetto e la tolleranza trovano posto.

Non è accettabile che con comportamenti da ultras da stadio o da bulli si offenda, derida e additi chi partecipa al Cammino. Faremmo questa battaglia per chiunque altro, poiché chiediamo solo rispetto, educazione e tolleranza, che vanno oltre il Cammino Neocatecumenale e la Chiesa e riguardano il vivere civile.



Commenti

Osservatorio finito ha detto…
I primi vespri della domenica, le comunità neocatecumenali celebrano l'Eucaristia domenicale e parrocchiale secondo il rito romano approvato nel Messale del 1970 da San Paolo VI. Queste celebrazioni, aperte a tutti, fanno parte della pastorale liturgica della parrocchia. Pur prevedendo piccoli adattamenti, esse restano pienamente celebrazioni della messa secondo il rito romano. Si distinguono per la partecipazione consapevole e fruttuosa del popolo di Dio, in linea con quanto auspicato dalla riforma liturgica post-Concilio Vaticano II. La liturgia della Parola, in particolare, è vissuta con grande attenzione e coinvolgimento. Si tratta di celebrazioni significative e profonde, che solo chi non conosce la liturgia cattolica e la sua vera storia può criticare, basandosi su interpretazioni distorte o pregiudizi di stampo tradizionalista.
Osservatorio finito ha detto…
Vorrei ricordare un concetto sulla liturgia forse ignoto a molti.Secondo la Sacrosanctum Concilium, uno dei documenti fondamentali del Concilio Vaticano II, la liturgia ha un profondo valore pedagogico, poiché è considerata il mezzo principale attraverso cui i fedeli partecipano al mistero divino. La liturgia non è solo celebrazione, ma anche insegnamento: mediante i segni, i simboli, i testi e i riti, i fedeli vengono educati alla fede e alla vita cristiana.

In particolare, la liturgia:

Istruisce attraverso i segni: Gli elementi sensibili come le parole, i gesti, le immagini e i suoni servono a trasmettere significati spirituali.

Forma alla partecipazione attiva: Favorendo il coinvolgimento consapevole e attivo, i fedeli comprendono meglio i misteri celebrati.

Unisce la comunità: Insegna il valore della comunione ecclesiale e rafforza il senso di appartenenza al Corpo di Cristo.

Quindi, la liturgia è una vera "scuola di fede.
Anonimo ha detto…
Grazie @osservatorio finito per i tuoi commenti pacati e molto competenti. Se solo gli osservatori odiatori conoscessero veramente il cammino invece di giudicare solo per il pregiudizio instillato da altri.
Fallacio Asino Vinicio
Osservatorio finito ha detto…
Caro Vinicio, il problema è che molti si improvvisano "teologi" o "liturgisti", anche senza aver mai letto un singolo documento ufficiale della Chiesa o studiato la teologia in maniera approfondita. Ciò nonostante, si sentono autorizzati a esprimere sentenze definitive, spesso prive di fondamento. Sono convinto che una buona parte di coloro che scrivono su blog come "Osservatorio" non conoscono neppure il significato autentico del termine liturgia.
La parola "liturgia" deriva dal greco antico leitourgía, che significa "servizio pubblico" o "opera del popolo". Come sottolineava un diacono permanente e docente di liturgia, si potrebbe tradurre anche come "un'azione che appartiene al popolo". Tuttavia, il concetto è molto più profondo: la liturgia è primariamente finalizzata alla santificazione del popolo di Dio e possiede un significativo valore pedagogico. Non è soltanto culto rivolto a Dio, anche se questo è certamente un elemento centrale e irrinunciabile.
Purtroppo, molti vedono sacrilegio o abuso ovunque, ma spesso questa percezione nasce da un fraintendimento del senso autentico del sacro, che a mio avviso non è in linea con lo spirito cattolico. La liturgia, infatti, non è qualcosa di statico e immutabile: è viva, si evolve e vive con le persone. Le sue forme si adattano ai bisogni spirituali della comunità, senza però perdere mai la sua essenza.Molte accuse, dunque, scaturiscono semplicemente dall'ignoranza. Se coloro che criticano così superficialmente si dedicassero a uno studio serio e approfondito, eviterebbero di dire tante sciocchezze.
Osservatorio finito ha detto…
Quando si e' perso o non si e' più capito il senso mistico dell'Eucarestia e della comunità che celebra il mistero pasquale, tutta la celebrazione della messa tende a ridursi alla sola transustanziazione e alla presenza reale di Cristo nelle specie eucaristiche. È importante chiarire che non vogliamo in alcun modo sminuire questi due pilastri fondamentali della messa; tuttavia, nel passato, e ancora oggi, vi sono coloro che identificano la messa esclusivamente con questi aspetti.
Di conseguenza, la messa non è più percepita come l'attualizzazione del mistero pasquale, ma si trasforma in un'ossessione per i frammenti e in sterili polemiche legate a essi. Va riconosciuto che il Concilio di Trento, nel suo tempo, agì legittimamente per difendere la messa, ma ciò portò anche a certi eccessi. La severità del digiuno eucaristico, ad esempio, e l'abitudine di abbassare lo sguardo durante l'elevazione un gesto pensato invece per mostrare Cristo finirono per allontanare i fedeli dalla comunione.Si giunse al punto in cui l'ostia veniva quasi più adorata che consumata, contravvenendo alle parole di Gesù: “Prendete e mangiatene tutti.” Questa esasperazione di alcuni concetti ha dato luogo a errori, come le dispute sulla comunione sulla mano o le critiche al Cammino Neocatecumenale, spesso accompagnate da un'eccessiva ossessione per i frammenti eucaristici. È evidente che una certa attenzione è necessaria, ma è altrettanto importante riconoscere che evitare completamente la dispersione è impossibile: anche chi tiene le dita chiuse può disperdere frammenti senza accorgersene.Questa attenzione ossessiva per i frammenti si è sviluppata a scapito della dimensione comunitaria della messa, spesso considerata secondaria e poco rilevante. La messa viene vissuta in modo individualistico e personale, mentre ci si illude di adorare Cristo presente nell'ostia, ma si dimostra indifferenza verso il suo Corpo mistico, che è la comunità ecclesiale.

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