Chiarimenti sulle errate interpretazioni del Concilio Vaticano II e del Cammino Neocatecumenale da parte di ByTripudio
Premessa. Il Cammino Neocatecumenale è fondato su un inquinamento della dottrina e della liturgia. Cioè ha sempre propugnato 'catechesi' ambigue, erronee, eretiche, e 'liturgie' zeppe di abusi, modifiche arbitrarie, oltre che idolatria per i fondatori Kiko e Carmen; non meraviglierà che a tutto ciò si accompagni uno strapotere dei suoi cosiddetti 'catechisti', costellato di abusi in tutti i campi, e di indebite intromissioni e gravi ingiustizie ai danni degli adepti."*
Risposta:
A quale presunto "inquinamento dottinale" fa riferimento ByTripudio? È opportuno presentare documenti ufficiali della Chiesa Cattolica che confermino tali accuse. In mancanza di prove concrete, queste rimangono mere illazioni prive di fondamento. Risulta evidente che non vi siano documenti ufficiali della Chiesa Cattolica che condannino il Cammino Neocatecumenale o i suoi iniziatori di eresia, alterazione dottrinali o deviazioni liturgiche. Tali accuse appaiono come invenzioni prive di credibilità. Di quale presunta "idolatria" si discute? Le affermazioni di ByTripudio sembrano infondate e prive di riscontri concreti. Se vi sono accuse di abusi, è necessario che siano supportate da documenti ufficiali e testimonianze verificabili. Senza prove documentali, tali dichiarazioni restano semplici illazioni prive di credibilità. Si invita pertanto ByTripudio a fornire dimostrazioni concrete delle sue affermazioni, altrimenti le sue parole si configurano come disinformazione e attacchi ingiustificati.
ByTripudio scrive:
"Ad un fedele cattolico viene dunque da chiedersi come diavolo sia stato possibile che il Cammino abbia potuto nascere e crescere e continuare a spacciarsi per "cattolico". Sul crescere abbiamo fin troppe testimonianze di come i fondatori e i loro scagnozzi abbiano sempre adoperato ogni più sporco trucchetto per nascondere la sporcizia ai vescovi e ai pontefici. Tale crescita si è però esaurita da oltre vent'anni, cioè da quando gli insegnamenti e le dinamiche interne del Cammino (come la famigerata "Decima", come lo strapotere dei "catechisti") sono diventati sufficientemente noti, e da quando parroci e vescovi riluttanti hanno dovuto prendere atto che le denunce erano tutte vere e fondate (riluttanti perché a tutti dispiace perdere quei comodi trenta denari frequentemente elargiti dal Cammino, e nessuno aspira a diventare bersaglio delle vendette neocatecumenali).
Risposta:
Mi permetto di contraddire ByTripudio affermando il Cammino Neocatecumenale non si spaccia come cattolico, ma è autenticamente cattolico, poiché la Chiesa, attraverso il suo Pontefici, lo ha riconosciuto come itinerario di formazione cattolica, come indicato nell'Epistola "Ogniqualvolta" di Giovanni Paolo II. Il Concilio Vaticano II rappresenta un momento cruciale nella storia della Chiesa cattolica, e le critiche che lo considerano inutile sono sbagliate non riflettono la sua reale importanza e il suo impatto positivo. Ecco alcune precisazioni: l'affermazione secondo cui Giovanni XXIII avrebbe visto "tradita" la sua intenzione con l'eliminazione degli schemi preparatori è fuorviante Il Concilio ha un processo di preparazione e di revisione, tipico di ogni grande assemblea ecclesiale. La revisione degli schemi iniziali è stata decisa per garantire una partecipazione dei padri conciliari e per rispondere meglio alle esigenze dell'epoca contemporanea. Il Concilio Vaticano II ha prodotto documenti di altissimo valore teologico e pastorale, tra cui Lumen Gentium, Sacrosanctum Concilium, Gaudium et Spes e Dei Verbum. Questi testi hanno chiarito la natura della Chiesa, il ruolo laici, la centralità della Parola di Dio. Le accuse di ambiguità sono ridicole spesso nascono da interpretazioni erronee. La costituzione Sacrosanctum Concilium sottolinea il canto gregoriano occupa un privilegiato nella liturgia, ma non ne mai imposto l'esclusività. La riforma liturgica ha favorito una maggiore partecipazione fedeli, introducendo anche altre generi musicali. La scomparsa del canto gregoriano in molte parrocchie è dovuta più a motivi pratici per la difficoltà di esecuzione di tale canto. Inoltre, il Concilio Vaticano II non ha stabilito il cambiamento della posizione dell'altare. La celebrazione "versus populum" (rivolta popolo) è stata introdotta successivamente, ma sempre per favorire la maggiore e più consapevole partecipazione del popolo di Dio.Anche perchè ormai nessuno più capiva il senso del celebrare rivolti verso oriente o verso il tabernacolo.
ByTripudio scrive:
"Nella mentalità neocatecumenale, ingannare e mentire sono considerate azioni sante, qualora adoperate per difendere il prestigio e i soldi della setta e della sua gerarchia. Ad un fedele cattolico viene dunque da chiedersi come diavolo sia stato possibile che il Cammino abbia potuto nascere e crescere e continuare a spacciarsi per 'cattolico'. Sul crescere abbiamo fin troppe testimonianze di come i fondatori e i loro scagnozzi abbiano sempre adoperato ogni più sporco trucchetto per nascondere la sporcizia ai vescovi e ai pontefici. Tale crescita si è però esaurita da oltre vent'anni, cioè da quando gli insegnamenti e le dinamiche interne del Cammino (come la famigerata 'Decima', come lo strapotere dei 'catechisti') sono diventati sufficientemente noti, e da quando parroci e vescovi riluttanti hanno dovuto prendere atto che le denunce erano tutte vere e fondate (riluttanti perché a tutti dispiace perdere quei comodi trenta denari frequentemente elargiti dal Cammino, e nessuno aspira a diventare bersaglio delle vendette neocatecumenali)."
Risposta:
ByTripudio scrive:
"Quanto al come sia stato possibile che una realtà del genere abbia potuto nascere e spacciarsi per cattolica lungo tanti decenni, la risposta sarà sgradita alle cosiddette "anime belle" (cioè quei cattolici che non amano sentir parlare di problemi). Quella risposta ce l'ha data la stessa Carmen Hernández nel 2002, quando tutta tronfia si vantò aver "servito" a Kiko "il Concilio" nientemeno che su "un piatto d'argento". Come se la laica Carmen avesse subito capito tutto del concilio Vaticano II, mentre per i molti decenni successivi fior di prelati e teologi si sono affannati a interrogarsi su come recepirlo e farlo recepire.Il problema fondamentale - che per onestà intellettuale occorre riconoscere - è che il Vaticano II costituisce un grave malanno della Chiesa Cattolica, per i suoi contenuti e ancor più per il modo in cui viene comunemente inteso.Nel corso della storia sono stati celebrati ventuno concili ecumenici riconosciuti come tali dalla Chiesa. I primi venti sono stati concili dogmatici, cioè che riguardavano principalmente le verità di fede, e dunque anche di condanna alle eresie (condannare le eresie implica riaffermare le verità di fede). Trattandosi di dogmi e di condanna delle eresie, sono vincolanti per la fede cattolica.
Per esempio, nel concilio di Calcedonia (nel 451), si chiarì che Nostro Signore possiede due nature (quella umana e quella divina), condannando l'eresia "monofisìta". Dobbiamo ricordare che tale dogma di fede era di fatto già creduto in precedenza dai cattolici, seppure espresso in modi diversi; quella solenne definizione dogmatica, vincolante per la fede, protegge i cattolici dal rischio di tornare su quella vecchia eresia, e stabilisce un linguaggio ("due nature") chiaro e riconoscibile e senza equivoci".
Risposta:
ByTripudio scrive:
"Quanto al come sia stato possibile che una realtà del genere abbia potuto nascere e spacciarsi per cattolica lungo tanti decenni, la risposta sarà sgradita alle cosiddette 'anime belle' (cioè quei cattolici che non amano sentir parlare di problemi). Quella risposta ce l'ha data la stessa Carmen Hernández nel 2002, quando tutta tronfia si vantò aver 'servito' a Kiko 'il Concilio' nientemeno che su 'un piatto d'argento'. Come se la laica Carmen avesse subito capito tutto del concilio Vaticano II, mentre per i molti decenni successivi fior di prelati e teologi si sono affannati a interrogarsi su come recepirlo e farlo recepire. Il problema fondamentale - che per onestà intellettuale occorre riconoscere - è che il Vaticano II costituisce un grave malanno della Chiesa Cattolica, per i suoi contenuti e ancor più per il modo in cui viene comunemente inteso."
Risposta
Ecco alcune correzioni e chiarimenti: Il Vaticano II è stato definito un concilio pastorale, ma questo non significa che non abbia implicazioni dottrinali. Sebbene non abbia promulgato nuovi dogmi, ha riaffermato e approfondito la dottrina cattolica, offrendo un'interpretazione aggiornata della fede alla luce delle sfide del mondo moderno. Inoltre, il Magistero ordinario della Chiesa, anche quando non definisce nuovi dogmi, ha comunque autorità e richiede adesione da parte dei fedeli.Il Concilio di Costanza (1414-1418) è stato effettivamente riconosciuto come concilio ecumenico, e la sua convocazione da parte dell'antipapa Giovanni XXIII non ne inficia la validità. La Chiesa ha sempre riconosciuto la sua autorità, soprattutto per la risoluzione dello Scisma d'Occidente e la condanna dell'eresia hussita.La pastorale non è semplicemente "contingente" o "temporanea", ma è l'applicazione concreta della dottrina nella vita della Chiesa. Il Vaticano II ha avuto un carattere pastorale perché ha cercato di rendere più accessibile la fede e di favorire il dialogo con il mondo contemporaneo. Tuttavia, questo non significa che le sue decisioni siano irrilevanti o facilmente criticabili: il Concilio ha prodotto documenti di grande valore teologico, come la Lumen Gentium e la Gaudium et Spes, che hanno influenzato profondamente la comprensione della Chiesa e della sua missione.L'affermazione secondo cui il Vaticano II "non era necessario" è errata. Papa Giovanni XXIII ha convocato il Concilio per rispondere alle esigenze della Chiesa nel XX secolo, promuovendo un rinnovamento nella comprensione della fede e nella sua trasmissione. Il Concilio ha affrontato temi cruciali come la liturgia, il ruolo dei laici, il dialogo ecumenico e la missione della Chiesa nel mondo moderno.Il Concilio Vaticano II non ha rappresentato una rottura con la Tradizione, ma un approfondimento e un aggiornamento della dottrina cattolica. Definirlo "non necessario" o "non vincolante per la fede" è una semplificazione errata che non tiene conto della sua importanza e del suo impatto sulla Chiesa contemporanee.
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