Chiusura del blog “Osservatorio”: un atto di responsabilità digitale

Finalmente Google ha deciso di rimuovere nuovamente il blog "Osservatorio sul Cammino Neocatecumenale secondo verità". Ribadiamo con fermezza che non è stata l'intelligenza artificiale a determinare questa ennesima, e si spera definitiva, chiusura del blog, bensì le nostre ripetute segnalazioni, unite alla condotta scorretta e disonesta dell'autore. Non ci sorprende il risultato, considerando che il principale responsabile, noto come ByTripudio, si è reso autore di numerose violazioni, ripubblicando reiteratamente contenuti illegali, ingiuriosi e diffamatori, prontamente da noi segnalati.

Con questa azione, si auspica la conclusione di una lunga e spiacevole vicenda. ByTripudio ha deliberatamente ignorato le regole imposte dalla piattaforma che ospita il suo blog, e ha ricevuto una sanzione legittima. Abbiamo richiesto al provider la chiusura definitiva del sito, affinché non venga più riattivato, alla luce di una condotta sistematicamente illegale e offensiva, priva di alcun segno di pentimento o volontà di ravvedimento. Al contrario, egli persiste con ostinazione sulla via della diffamazione e della calunnia. È profondamente triste constatare quanto certi detrattori del Cammino Neocatecumenale siano disposti a scendere a livelli tanto infimi, privi di scrupoli e di rispetto per le regole e la legalità.

La rimozione del blog rappresenta non solo la fine di una fonte di disinformazione e insulti, ma anche un monito per chi usa il web per alimentare vendette personali e rancore. Diffondere odio e falsità contro la Chiesa Cattolica, il Papa e il Concilio Vaticano II non porta alcun beneficio, né contribuisce al dialogo costruttivo. Che sia da esempio anche per i blog "gemelli" dell'"Osservatorio", già attenzionati per la promozione di idee incompatibili con il Vangelo, come l’omofobia, l’intolleranza religiosa e il fondamentalismo cattolico.

Questa chiusura non nasce da spirito di vendetta, né mira a silenziare il pensiero libero o la critica onesta. Essa rappresenta invece il giusto epilogo di una battaglia contro la disinformazione e la diffamazione gratuita, che non trova spazio in un web sano e rispettoso. La libertà di espressione non può trasformarsi in licenza di insultare impunemente: internet deve restare uno spazio aperto, ma anche regolato e civile, non un’arena dove imperano i "leoni da tastiera".

Resta da capire se questa chiusura sarà davvero definitiva. Noi crediamo di sì, ma continueremo a vigilare con costanza e senso di responsabilità.



Commenti

Anonimo ha detto…
Congratulazioni! stiamo combattendo una buona battaglia, preghiamo preghiamo affinché sia una buona occasione per Tripudio di convertirsi e non perseverare nella menzogna e nella calunnia. Giuseppe
Osservatorio finito ha detto…
Purtroppo sono pessimista sulla conversione di ByTripudio e' più facile che Google chiuda per sempre il suo blog che lui capisca i suoi errori.Ma del resto se si arriva a prendersi gioco della censura di Google e si ripubblicano thread rimossi c'è poco da essere ottimisti.Un delinquente incallito.
Anonimo ha detto…
Abbiamo provato in mille modi a ragionare con loro, in modo educato e rispettoso, ma da buoni cristiani come si autoproclamano, ci hanno sempre risposto con odio, insulti e offese anche personali e alla fine, quando la verità cominciava a far venire qualche dubbio a qualcuno, ci hanno completamente censurato. Ora è più che giusto che il blog illegale sia stato chiuso (speriamo che di chiusura in chiusura si arrivi a quella definitiva) e poco a poco sia anche dimenticato.
Fallacio Asino Vinicio
Osservatorio finito ha detto…
La cosa più grave è l'atteggiamento scorretto e sleale di ByTripudio. Frequenta davvero la messa Tridentina, questo losco personaggio? Per attaccare il Cammino, sfidava il provider ripubblicando i thread rimossi da Google. Un comportamento di una scorrettezza incredibile. Va davvero alla messa Tridentina? Buttatelo fuori, è inaccettabile! Ecco i frutti della messa Tridentina, ha fatto bene Papa Francesco a limitarla.
Anonimo ha detto…
Non credo che sia la Messa Tridentina a generare personaggi come Tripudio. Quella "risma" di persone appartiene a un tradizionalismo tossico che, solo per convenienza, guarda agli elementi del periodo preconciliare. La Santa Messa, infatti, è la stessa ieri e oggi, sebbene si presenti in forme diverse. A mio modesto parere, la forma attuale è infinitamente più bella. Il continuo rifarsi al passato sembra essere solo una scusa per attaccare costantemente chi considerano meno cattolici di loro, compresi i papi.

Credo che sia un modo di vivere molto superbo, in cui non è nemmeno facile costruire relazioni, poiché ci sono giudizi su tutto e su tutti. Sono sempre stato convinto che queste persone, che nella maggior parte dei casi non hanno mai percorso davvero il cammino, ma si sono limitate a qualche incontro sporadico, abbiano solo visto un modo diverso di essere cristiani. Una comunità dove persone diverse, sotto ogni aspetto, possono volersi bene e perdonarsi a vicenda, non perché siano migliori o più bravi, ma perché per primi abbiamo sperimentato l'amore di Dio e cerchiamo di fare ciò che lui ha comandato ovvero amare. io vedo molto Amore nella mia comunità, mentre dispiace dirlo ma in Tripudio non ho mai visto un briciolo di amore!

Vedere queste comunità, fratelli miei, soprattutto in ambiente parrocchiale, dove è facile che nascano invidie e risentimenti, può o convertirti o scandalizzarti. Giuseppe
Osservatorio finito ha detto…
Certo Giuseppe, la mia era una battuta: ovviamente non è colpa della Messa Tridentina. Il problema non è il rito di San Pio V in sé, ma l’uso ideologico che ne fanno certi personaggi, elevandolo a bandiera contro il Concilio Vaticano II e la riforma liturgica post-conciliare. Questo atteggiamento li porta a una crescente arroganza, convinti di poter dire e fare tutto, spesso con l’incoraggiamento di un certo tipo di clero. Dietro figure come ByTripudio e altri frequentatori di blog tossici si cela una visione distorta della Chiesa, che cercano di imporre a tutti. Hanno una lettura selettiva e deformata della storia ecclesiale, e del Vaticano II in particolare, convinti che un ritorno al passato garantirebbe il “vero” cattolicesimo. Ma quel passato che idealizzano non è mai esistito. Il Concilio Vaticano II ha sottolineato la natura comunionale della Chiesa, ricordando che essa non è solo sacrament, pur fondamentali, ma è essa stessa sacramento, segno vivo della comunione trinitaria. Questo concetto disturba chi come ByTripudio ritiene che sia una deriva verso il protestantesimo. Il Concilio di Trento, in risposta agli errori di Lutero, ha giustamente concentrato l’attenzione sulla presenza reale di Cristo nei sacramenti, specie nell’Eucaristia. Tuttavia, ha messo in secondo piano l’idea di Chiesa come comunione, proprio perché i riformatori confondevano le acque. Da qui l’insistenza quasi ossessiva, fino al Vaticano II, sul Cristo presente nei sacramenti. Ma oggi la Chiesa ha nuove priorità: non è più in guerra con i protestanti, bensì dialoga con loro. E questo dialogo le consente di riscoprire e valorizzare il concetto di comunione, tanto necessario nelle parrocchie e al cuore di realtà ecclesiali come il Cammino.
A chi come ByTripudio resta ancorato a una fede vissuta individualmente e sacramentalmente, questo discorso dà fastidio. Lo ha scritto più volte: per lui l’unico obiettivo sono i sacramenti e la salvezza personale. Una visione individualista e solitaria della soteriologia che oggi non ha più senso.
Come ho già detto, il vero problema non è quindi la Messa Tridentina, ma la visione ecclesiologica anacronistica di chi la strumentalizza. Idealizzano un passato che non è mai stato e che non può rispondere alle sfide pastorali del presente.
Osservatorio finito ha detto…
Purtroppo, sebbene il rito Tridentino abbia avuto indubbi meriti storici—primo fra tutti quello di aver preservato la Messa dagli errori della Riforma protestante—oggi rischia di incoraggiare una visione ecclesiologica che non corrisponde a quella delineata dal Concilio Vaticano II. Tale visione tende a enfatizzare la centralità del clero, relegando il popolo di Dio a un ruolo marginale nella celebrazione liturgica. Favorisce una devozione personale, individuale, piuttosto che un autentico culto comunitario, che invece il Concilio ha chiaramente voluto promuovere con la riforma liturgica.
Il punto centrale è che è la Chiesa—la comunità ecclesiale—che celebra, presieduta dal sacerdote in persona Christi, e non il sacerdote come attore solitario. Il rito Tridentino, per sua natura e forma, alimenta una concezione clericale della Messa e della liturgia, ed è per questo che guardo con una certa preoccupazione all’insistenza di alcuni nel volerlo riabilitare, nonostante sia stato riformato dalla Chiesa. Papa Francesco ha fatto bene a limitarne l’uso a casi specifici e ad incoraggiare la piena adesione al Messale riformato.La Chiesa non ha riformato il rito di San Pio V affinché coesistesse con quello nuovo, ma affinché fosse sostituito. Non esistono, infatti, due forme del rito ambrosiano o del rito mozarabico: il principio liturgico è che il rito è uno, perché la lex orandi è una sola. Questo non significa mancare di rispetto verso il rito tridentino, che ha avuto la sua funzione e dignità. Ma oggi, è tempo che la riforma liturgica venga attuata pienamente, per rispondere alle esigenze spirituali e pastorali del nostro tempo.Per questo coloro che si fissano con la messa Tridentino costituiscono un problema pastorale.
Anonimo ha detto…
concordo totalmente con la tua analisi, penso che ci possa consolare quanto più volte detto anche tra queste pagine, un concilio perchè venga recepito da tutta la Chiesa può impiegarci anche 100 anni. Tripudio invece guarda a questi primi anni di post concilio e ne decreta già il fallimento, tragicomico! Giuseppe

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