Una sola lex orandi: perché la Messa tridentina non può coesistere col Novus Ordo
I tradizionalisti continuano a diffondere notizie volte a screditare Papa Francesco per la sua decisione di limitare la Messa tridentina e le comunità legate al Messale di San Pio V. Alcuni sostengono addirittura che il Pontefice abbia mentito, con l’intento di delegittimare la messa tridentina.
A mio parere, si tratta di un tentativo alquanto ridicolo di negare la realtà dei fatti e di non voler riconoscere l’opera dello Spirito Santo che continua ad agire nella Chiesa.
Il Concilio Vaticano II, nella costituzione Sacrosanctum Concilium, ha affermato che la liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e la fonte da cui scaturisce tutta la sua forza. Ha espresso il desiderio che i fedeli partecipino in modo pieno, consapevole e attivo alle celebrazioni liturgiche, sottolineando l’importanza di comprendere ciò che si celebra. Per questo ha promosso l’uso della lingua vernacolare al posto del latino in molte parti della Messa.
Su mandato del Concilio, una commissione di esperti ha revisionato il Messale Romano, giungendo alla promulgazione, da parte di Papa Paolo VI nel 1969, del nuovo messale detto Novus Ordo Missae. Questo nuovo rito ha semplificato molte parti della celebrazione, reso più accessibile il linguaggio liturgico e modificato la disposizione dell’altare e del celebrante, ora spesso rivolto verso il popolo. Sono state introdotte nuove preghiere, letture bibliche più variegate e una partecipazione più attiva del popolo.
Questa riforma aveva obiettivi chiari:
Facilitare la comprensione e la partecipazione dei fedeli;
Recuperare elementi delle liturgie paleocristiane, come la semplicità e la celebrazione comunitaria;
Rispondere alle esigenze pastorali del mondo contemporaneo, rendendo la liturgia più vicina alla vita quotidiana.
Quando Paolo VI promulgò il Missale Romanum del 1969, lo presentò come espressione diretta del Concilio e sostituzione del Messale di Pio V, che era in vigore dal 1570. Sebbene il messale tridentino non fosse formalmente abrogato, il suo uso fu fortemente limitato.
Nel 2021, Papa Francesco, con il motu proprio Traditionis custodes, ha ulteriormente ristretto l’uso del rito tridentino, riaffermando che il Novus Ordo è l’unica espressione della lex orandi della Chiesa.
In definitiva, il Concilio Vaticano II ha chiaramente tracciato una direzione: quella della riforma e della sostituzione del vecchio messale. Non si può tornare indietro né generare confusione liturgica con due messali, due calendari e gruppi che agiscono autonomamente senza alcuna reale comunione ecclesiale.
Commenti
Sono stati giorni meravigliosi, in cui ho potuto sperimentare concretamente che i giovani nella Chiesa sono ancora portatori di speranza. Proprio per questo, mi addolora vedere come ci siano persone che disprezzano e calunniano il Cammino. Uno dei nostri ragazzi ha detto: "Se continua così, tra qualche anno il 50% della GMG sarà composto da neocatecumenali" non penso sia una esagerazione! Giuseppe