Dove sarebbe l’inganno? Una replica punto per punto
Mi permetto di intervenire con una riflessione critica, sull'ultimo thread del blog Osservatorio sul Cammino Neocatecumenale secondo verità che si può leggere al seguente link :Osservatorio sul Cammino Neocatecumenale secondo verità perché questo tipo di testimonianze — come spesso accade — è anonima e vaga nei dettagli. Non si citano nomi, date, né si chiarisce il contesto liturgico e pastorale in modo verificabile. Eppure si arriva a giudizi molto pesanti, che rischiano di screditare intere realtà ecclesiali e persone senza possibilità di replica.
La signora dichiara di aver partecipato liberamente alla catechesi per adulti. Nessuno l’ha forzata, nessuno l’ha ingannata. Il sacerdote ha detto la verità: il Cammino Neocatecumenale propone catechesi per adulti, come fa da decenni in tutto il mondo, con l’approvazione della Chiesa. Dunque, dove sarebbe l’inganno? Partecipare a un percorso ecclesiale liberamente proposto in parrocchia non è una “trappola”, è una scelta.
Si lamenta che nel volantino non ci fosse scritto il programma né i nomi dei catechisti. Ma un volantino è un invito, non un calendario eventi. Il programma delle catechesi si scopre man mano che si cammina: è parte della pedagogia del Cammino, che non è un corso scolastico ma un itinerario di riscoperta della fede. E i catechisti? Sono persone ordinarie, missionari laici, spesso con famiglie e lavoro. Perché dovrebbe essere un problema sapere solo alla fine che sono membri del Cammino? Che tipo di problema crea, esattamente? Vorremmo capirlo.
Si sottolinea con tono accusatorio che il sacerdote non ha mai detto, durante le cene, di far parte del Cammino. Ma perché avrebbe dovuto? Non è forse sufficiente che sia un sacerdote? Deve forse giustificarsi o portare un distintivo? Se fosse stato di un altro movimento ecclesiale, si sarebbe posta la stessa questione?
Colpisce anche l’accusa sul bere, presentata con malizia: “gli piace anche bere, pure parecchio”. Se fosse stato un parroco “tradizionale”, magari si sarebbe detto che “ama la convivialità”. Ma qui ogni dettaglio sembra usato per costruire un quadro negativo, come se l’appartenenza al Cammino giustificasse ogni sospetto.
Poi si arriva al punto più grave: “incredibili strafalcioni sulla santa dottrina, fandonie raccontate alla meno peggio, nessuna sessione su Gesù, i Sacramenti... solo la storia di Abramo e l’uscita degli ebrei dall’Egitto, ripetuta all’infinito”. Sarei davvero curioso di sapere quali sarebbero questi “strafalcioni” e “fandonie”. Dove sono gli errori dottrinali? Quali affermazioni sarebbero contrarie al Magistero? Nessuna spiegazione, solo accuse generiche.
E dire che proprio nel ciclo delle catechesi del Cammino si annuncia il Kerigma, cioè la proclamazione del mistero pasquale di Gesù Cristo morto e risorto per la nostra salvezza. Forse alla signora è sfuggito? Oppure ha deciso di non ascoltare? Quanto ad Abramo e all’Esodo, sono figure centrali nella storia della salvezza: Abramo è il padre della fede, venerato anche dai cattolici, e l’Esodo è la figura stessa del passaggio dalla schiavitù alla libertà, che trova compimento nel mistero pasquale di Cristo. Strano che tutto questo non sia stato compreso.
Si legge poi: “Ho cominciato a farmi delle domande e tutto si è chiarito quando sono arrivati i tre giorni di comunità con messa del sabato... ho finalmente capito la manovra subdola che ci era stata tesa.” Ma quale sarebbe questa “manovra subdola”? La signora ha accettato liberamente di partecipare alle catechesi e alla convivenza iniziale. Nessuno l’ha costretta. E per quale motivo sarebbe una “manovra”? Ci piacerebbe saperlo. Oltretutto, non ha nemmeno partecipato all’intera convivenza, ma solo all’Eucaristia del sabato sera — che, le faccio presente, è la Messa domenicale a tutti gli effetti. Dopo i primi vespri del sabato, infatti, si entra già nella domenica, come previsto dal Diritto Canonico e come ricordato da San Giovanni Paolo II nella Dies Domini. Quindi non si è trattato di un evento “alternativo” o “parallelo”, ma della celebrazione del Giorno del Signore.
La signora scrive anche: “Non ho voluto ballare intorno al tavolo, non ho voluto cantare e battere le mani, ma la Comunione l’ho presa, seduta e sulle mani e da allora non sto proprio a mio agio.” Mi chiedo: perché partecipare se già si aveva l’intenzione di non aderire? Evidentemente non si è ben informati. Le celebrazioni del Cammino Neocatecumenale sono secondo il rito romano approvato da San Paolo VI nel 1970, con pochissimi adattamenti. La danza attorno al tavolo avviene a Messa conclusa, non è un atto liturgico, e tutto è fatto nello spirito che la Chiesa ha di adattare la liturgia alle esigenze formative del popolo di Dio — come ha fatto anche in altri ambiti. La Comunione si riceve in piedi e sul palmo della mano, come previsto: non c’è nulla di irregolare o di non cattolico.
Inoltre, è impreciso dire che ci sarà un “proseguimento della catechesi”: dopo la convivenza, la comunità inizia il Cammino, non si tratta di ulteriori catechesi pubbliche. Il racconto sembra più frutto di pregiudizi che di reale comprensione.
E infine, dire che “tante persone hanno abboccato” è una frase poco caritatevole e persino offensiva. Le catechesi sono proposte dalla Chiesa, e chi vi partecipa lo fa spesso con sincerità e speranza. Trattare questi fedeli come ingenui o manipolati è ingiusto e irrispettoso.
Infine, la signora scrive: “A mio marito e me rimane l’amaro in bocca... abbiamo aperto con sincerità e generosità le porte di casa a questo sacerdote... che poi abbiamo scoperto essere NC pure lui.” Continuo a non capire la ragione di questa amarezza. Il sacerdote ha fatto una proposta, lei l’ha accettata liberamente, poi ha deciso di non proseguire. Dov’è il torto subito? E soprattutto: giudicare i sacerdoti in base alla loro appartenenza al Cammino Neocatecumenale è una forma di discriminazione non cristiana. Non esistono “sacerdoti NC” e “sacerdoti non-NC”: esistono sacerdoti cattolici. Punto. Il Cammino non crea sacerdoti “di parte”, ma accompagna vocazioni nella Chiesa universale.
La parrocchia andrà nella direzione voluta da Dio e dallo Spirito Santo — se davvero si crede in Dio e nello Spirito Santo.
In conclusione, questa testimonianza mi sembra alquanto insulsa, inconsistente e dubbia — come nello stile del blog Osservatorio, che purtroppo spesso privilegia la polemica alla verità.

Commenti
So bene che ci leggi e vorrei dirti che il tuo commento è l’ennesimo esempio di autoincensamento mascherato da memoria storica. Ti presenti come semplice “commentatore”, ma poi ti attribuisci il ruolo di custode della verità, come se il blog fosse sopravvissuto solo grazie alla tua perseveranza. In realtà, quello che traspare è una narrazione costruita per legittimare te stesso e screditare sistematicamente chiunque non rientri nella tua visione.
Parli di “sgangherati slogan neocat” e di “menzogne” come se bastasse il tuo disprezzo per fare chiarezza. Ma la tua retorica è identica a quella che critichi: semplificazioni, insinuazioni, etichette. L’accusa di “avvertimento mafioso” è grave, ma la lanci senza prove, solo per rafforzare il tuo racconto da martire della verità. È un modo di procedere che non illumina, ma avvelena. La tua ossessione per la lettera di Arinze e per le “stravaganze liturgiche” è diventata un feticcio. Ogni evento, ogni reazione, ogni silenzio viene piegato a confermare la tua tesi. Ma la realtà è più complessa, e tu non la cerchi: la manipoli. Il tuo blog, nato per sfuggire alla censura, è diventato una macchina di propaganda inversa, dove chi dissente viene trattato con lo stesso disprezzo che tu imputi ai neocatecumenali. E poi c’è il punto più rivelatore: il fastidio per chi “ha voltato pagina”. Lo presenti come una sconfitta per il Cammino, ma in realtà è una tua sconfitta. Perché chi riesce a uscire senza rancore, chi ritrova la fede senza bisogno di crociate, smonta il tuo castello di vittimismo. E tu non lo sopporti. Hai trasformato un’esperienza di dissenso in una crociata personale. Ma la verità non ha bisogno di crociati. Ha bisogno di adulti capaci di distinguere tra denuncia e ossessione, tra analisi e rancore. E questo, francamente, nel tuo intervento non si vede. Sei solo ridicolo.
Caro ByTripudio, il tuo intervento è un esempio di retorica tossica mascherata da difesa della Tradizione, che nulla ha a che fare con la religione cattolica. Parli di “tumore neocatecumenale”, “sporchi trucchetti”, “caciara liturgica” e “ragli d’asino kikolatrico”, ma non citi alcun documento ufficiale della Chiesa a supporto delle tue accuse. E sai perché? Perché tali documenti non esistono. Il Cammino Neocatecumenale è infatti approvato dalla Chiesa. Lo Statuto definitivo del Cammino è stato approvato dalla Santa Sede il 13 giugno 2008, e afferma: “La Santa Sede riconosce il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica, valido per la società e per i tempi odierni” (Art. 1 §1).Il Direttorio Catechetico è stato esaminato e approvato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Se fosse davvero un “tumore”, come lo definisci, sarebbe stato rimosso invece di essere regolato e accompagnato. Benedetto XVI ha inviato missionari neocatecumenali in tutto il mondo. Il 17 gennaio 2009, ha dichiarato ai membri del Cammino: “La vostra presenza e la vostra testimonianza sono un segno della vitalità della Chiesa. Portate il Vangelo ovunque, anche nei luoghi più secolarizzati.” Il tuo utilizzo del “Rapporto sulla fede” è errato: Ratzinger si riferiva alla crisi liturgica post-conciliare in generale, non al Cammino in particolare. Il Cammino è nato proprio come risposta a quella crisi, riscoprendo la centralità del Battesimo e della comunità. Il Concilio Vaticano II ha aperto alla pluralità liturgica. La Sacrosanctum Concilium (n. 37) afferma: “La Chiesa non intende abolire tutte le forme liturgiche particolari, ma desidera conservarle e, dove necessario, adattarle.” Il Cammino celebra l’Eucaristia seguendo le norme approvate dalla Santa Sede, con specifici adattamenti autorizzati. Non è “caciara”, ma liturgia regolata.
Il tuo linguaggio è incompatibile con l'essere cattolica e invito quei pochi che ancora seguono quel blog a dissociarsi..