RIFLESSIONI SU ALCUNE ACCUSE DI PADRE ENRICO ZOFFOLI
Vorrei condividere alcune riflessioni sulle accuse mosse in passato dal defunto passionista Enrico Zoffoli. Pur rispettando la memoria di una persona scomparsa da molti anni, il mio intento è mostrare l'infondatezza e l'anacronismo di tali accuse in un modo sintetico.
Padre Enrico Zoffoli era un teologo e presbitero italiano che ha criticato il Cammino Neocatecumenale per presunti errori dottrinali e abusi liturgici. Zoffoli sosteneva che nel Cammino Neocatecumenale si insegnasse una visione errata della presenza reale di Cristo nell'Eucaristia, suggerendo che Cristo non fosse presente in modo reale e sostanziale, ma solo simbolico. Accusava inoltre il Cammino di promuovere una rivelazione continua, aggiungendo nuove verità alla dottrina cattolica.
Nella mia lunga esperienza nel Cammino Neocatecumenale, non ho mai sentito nelle catechesi o negli insegnamenti ricevuti quanto riferito nelle accuse di padre Zoffoli. Mi chiedo se il teologo passionista abbia mai partecipato a celebrazioni delle comunità neocatecumenali, dato che i concetti espressi da lui non li ho mai ravvisati. La presenza reale di Cristo nell'Eucaristia delle celebrazioni del Cammino è la stessa di tutte le altre messe cattoliche. Le celebrazioni delle comunità sono presiedute da un presbitero cattolico validamente ordinato e in comunione con la Chiesa e con il Romano Pontefice, secondo il rito romano approvato da San Paolo VI. Presentano piccole variazioni ammesse dall'autorità della Chiesa per motivi pastorali e formativi, giustificati anche alla luce della natura didattica e formativa della liturgia sancita dalla costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium.
L'accusa appare ancora più bizzarra alla luce del fatto che anche San Giovanni Paolo II e il Cardinale Ratzinger (futuro Papa Benedetto XVI) presiedettero celebrazioni delle comunità neocatecumenali. Esistono ancora foto sul web che testimoniano questi eventi. Sorge quindi la domanda: da dove traeva queste infondate accuse il teologo passionista? Siamo certi che abbia frainteso completamente il senso di queste celebrazioni.
Un'altra accusa di padre Zoffoli riguardava le catechesi degli iniziatori del Cammino, contenute nel Direttorio Catechistico. Padre Zoffoli accusava il Cammino di promuovere una rivelazione continua. Quando si parla di "rivelazione continua" nel contesto delle critiche di Padre Enrico Zoffoli al Cammino Neocatecumenale, si fa riferimento all'idea che il Cammino potesse promuovere l'aggiunta di nuove verità alla dottrina cattolica già stabilita.
Secondo la dottrina cattolica, la rivelazione divina si è conclusa con la morte dell'ultimo apostolo, poiché la Chiesa crede che la rivelazione sia stata completata con Gesù Cristo e che non vi siano nuove verità da aggiungere a quanto già rivelato. Questo principio è insegnato anche nel Cammino Neocatecumenale, il quale non pretende di aggiungere nuovi contenuti alle verità di fede già rivelate. Pertanto, risulta difficile comprendere l'origine di accuse strane e infondate in merito.
Il dato decisivo riguardo le accuse di eresia mosse da padre Zoffoli è che i volumi contenenti le catechesi di Kiko Argüello e Carmen Hernández (Direttorio Catechistico) sono stati esaminati più volte dalla Chiesa e, dove necessario, emendati. I primi volumi furono esaminati da un teologo salesiano, per conto della Congregazione per il Clero, padre Giuseppe Groppo, nel 1977, con un esito molto favorevole, anche prima delle accuse di padre Zoffoli.
Inoltre, tutti i tredici volumi contenenti le catechesi sono stati esaminati ed emendati dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e approvati dal Pontificio Consiglio per i Laici. Pertanto, soffermarsi ancora sulle accuse di padre Zoffoli è anacronistico.
Siamo certi che le approvazioni concesse dalla Chiesa Cattolica al Cammino Neocatecumenale rappresentino una garanzia di ortodossia e cattolicità e che debbano porre fine alle accuse del passato.
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Fallacio Asino Vinicio
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