Commento alle stupidaggini dette nel video proposto dal blog "Osservatorio"(Parte Prima)
Prima parte – Analisi delle principali falsificazioni
Il blog Osservatorio sul Cammino Neocatecumenale secondo verità ha diffuso un video nel thread intitolato Il Cammino Neocatecumenale alla luce della Tradizione e del Magistero. Il video si presenta come un’analisi critica, ma in realtà è un insieme di sciocchezze, errori, semplificazioni e affermazioni inconsistenti che non resistono al confronto con i documenti ufficiali della Chiesa.
Definizioni improprie e contraddizioni di partenza
Il relatore apre già in modo scorretto definendo il Cammino Neocatecumenale un “movimento”. È noto invece che il Cammino non è un movimento, bensì un itinerario di formazione cattolica riconosciuto dalla Santa Sede, come afferma lo Statuto del 2008 all’articolo 1. È paradossale che a criticare il Cammino sia un esponente della Fraternità San Pio X (FSSPX), realtà controversa, fino a pochi anni fa scomunicata, ancora oggi scismatica e non pienamente in comunione con la Chiesa. I sacerdoti della FSSPX sono sospesi a divinis e rifiutano la validità del Concilio Vaticano II e della riforma liturgica post-conciliare. Non sorprende, dunque, che da questa posizione si arrivi ad accusare il Cammino di settarismo, contraddicendo apertamente i Papi e la Chiesa stessa. Già questo rende la testimonianza priva di credibilità.
Gli iniziatori, non “fondatori”
Altro errore grossolano: attribuire a Kiko Argüello il ruolo di “fondatore”. In realtà, Kiko è iniziatore insieme a Carmen Hernández. Il Cammino non è stato “fondato” da loro, ma si inserisce nella Tradizione più antica della Chiesa. Lo stesso catecumenato battesimale non appartiene a Kiko o Carmen: è parte della Tradizione, ristabilita dal Concilio Vaticano II (Sacrosanctum Concilium, n. 64). Lo Statuto riconosce che il Cammino è al servizio dei vescovi come modalità di attuazione del catecumenato battesimale.
Congregazioni inesistenti e dottrina cattolica
Il relatore parla di una fantomatica “Congregazione del Cammino” e di “preti del Cammino”: un errore ridicolo. Non esiste alcuna congregazione del genere. I presbiteri formati nei seminari Redemptoris Mater sono sacerdoti diocesani, incardinati nelle diocesi e al servizio dei vescovi, come stabilisce lo Statuto all’articolo 18. Inoltre, il Cammino non ha una “dottrina propria”: trasmette la dottrina della Chiesa cattolica. Non a caso San Giovanni Paolo II lo ha definito “itinerario di formazione cattolica” (Discorso del 30 agosto 1990).
Liturgia e adattamenti
Il relatore parla di una “liturgia del Cammino”, ma non esiste alcuna liturgia autonoma. I neocatecumeni celebrano la Messa di Paolo VI, con adattamenti ammessi dal Vaticano II per motivi pedagogici e formativi (Sacrosanctum Concilium, nn. 37–40). La Chiesa stessa ammette adattamenti liturgici per scopi catechetici, come nel caso del Rito Zairese. È significativo che lo stesso relatore riconosca che il Cammino ha realizzato il Vaticano II, ma lo presenti come un male: un paradosso che rivela più gli errori della FSSPX che quelli del Cammino.
Il Kerigma
Il Kerigma viene presentato come un termine quasi “inventato” o prerogativa del Cammino, mostrando in ciò ignoranza crassa. In realtà, il concetto cattolico di Kerigma si trova nelle Scritture. Deriva dal greco κήρυγμα e significa “annuncio” non erroneamente "messaggio" come afferma il relatore. Cristo stesso lo proclamò nella sinagoga di Nazaret (Lc 4,18) e San Pietro lo annunciò a Pentecoste (At 2,38). Il Kerigma appartiene alla Tradizione autentica della Chiesa, non a quella posticcia della FSSPX.
Fonti deboli e testimonianze faziose
Il relatore dichiara di basarsi su un libro di un sacerdote e su testimonianze di fuoriusciti. Nessuna fonte ufficiale, dunque, ma fonti deboli e poco credibili. È noto che i fuoriusciti spesso non sono affidabili, mossi da rancore verso ex catechisti o comunità. Non possono sostituire i documenti della Chiesa né la Tradizione. Inoltre, il relatore dà valore a queste testimonianze negative senza bilanciarle con le numerose esperienze positive di fede, vocazioni, famiglie unite e missioni, mostrando così faziosità e poca sincerità.
La decima e il secondo scrutinio
La decima viene descritta in modo edulcorato, falso e superficiale: in realtà resta nella comunità e non viene donata né ai catechisti né a Kiko. È un gesto di condivisione fraterna. Anche sul secondo scrutinio il relatore confonde: non viene chiesto di azzerare il conto corrente, ma di compiere un gesto forte di distacco dai beni, come segno di libertà dalle ricchezze e dal potere del male. I beni raccolti vengono donati al Vescovo per i poveri.
Accuse di settarismo
Infine, il relatore accusa il Cammino di essere una setta e parla di “Love bombing”. Ma può il “Love bombing” durare trent’anni e più? È evidente che si tratta di un’accusa infondata.Fino a questo punto, il relatore non ha citato alcun documento della Chiesa né la Tradizione, ma solo la solita paccottiglia dei fuoriusciti.
Conclusione (Prima Parte)
Il video è fuorviante: definisce male il Cammino, lo giudica con categorie improprie, inventa congregazioni inesistenti, attribuisce dottrine e liturgie che non esistono, confonde il catecumenato e il Kerigma, si basa su fonti poco credibili e testimonianze sbilanciate, offre una visione falsa della decima e del secondo scrutinio e accusa di settarismo senza alcun fondamento.
Diciamo con una punta di ironia che , persino la Fraternità San Pio X ammette che il Cammino gode dell’appoggio della gerarchia cattolica, mentre il blog Osservatorio rimane non citato: un silenzio che parla da sé.
In questo video, il relatore accumula una serie di sciocchezze ed errori, le solite banalità dette dai fuoriusciti dal Cammino Neocatecumenale, pieni di livore e rancore, più che di autentica tradizione cattolica.
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