IL TRIBUNALE DELLE CARICATURE
Il blog “Osservatorio sul Cammino Neocatecumenale secondo verità” ci regala ancora una volta le sue preziose gemme di saggezza e di teologia di altissimo livello, degne di essere incorniciate e appese accanto al calendario del fruttivendolo. Questa volta lo fa con un thread dal titolo memorabile: “Del Cammino non si può salvare nulla”.Osservatorio sul Cammino Neocatecumenale secondo verità: Del Cammino non si può salvare nulla . Un’opera monumentale di riciclo di paccottiglia, una collezione vintage di cliché ormai sfilacciati e luoghi comuni così consunti che anche i mercatini dell’usato li rifiuterebbero. Eppure, con la pazienza di un monaco tibetano intrappolato nel traffico del raccordo anulare, ci apprestiamo ad analizzare punto per punto, rispondendo a beneficio di chi non ha ancora sviluppato gli anticorpi contro simili perle… o forse contro simili patacche travestite da perle.
Premessa metodologica: la Chiesa giudica con discernimento, non con assoluti ideologici
Il thread parte da un presupposto radicale e non cattolico:
«Nel Cammino non si salva nulla».
Si tratta di una generalizzazione assoluta che contraddice il metodo della Chiesa.
Il Magistero insegna infatti che anche nelle realtà ecclesiali imperfette possono esserci elementi di bene:
«Lo Spirito Santo suscita diversi carismi… che contribuiscono al rinnovamento e all’edificazione della Chiesa».
(Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 799)
La Chiesa non condanna mai in blocco una realtà approvata, ma corregge ciò che va corretto e custodisce ciò che è buono.
Il thread, invece, opera una cesura totale che non ha fondamento teologico.
La Chiesa ha approvato ufficialmente il Cammino Neocatecumenale
Il thread ignora completamente i fatti documentati.
Il Cammino Neocatecumenale è stato approvato definitivamente in tutti i suoi aspetti.
Approvazione degli Statuti (2008)
Il Pontificio Consiglio per i Laici ha approvato gli Statuti:
«Il Cammino Neocatecumenale è riconosciuto come itinerario di formazione cattolica».
(Statuto, art. 1 §2)
Approvazione del Direttorio Catechetico (2011)
La Congregazione per la Dottrina della Fede ha approvato integralmente il Direttorio Catechetico.
Riconoscimento delle celebrazioni
La Santa Sede ha confermato le modalità celebrative del Cammino, nel rispetto del Messale Romano e della Sacrosanctum Concilium.
Conclusione:
Non si può definire “eretico” ciò che la Chiesa ha approvato dopo anni di esame teologico.
Sostenerlo significa sostituirsi arbitrariamente al Magistero.
Accusa falsa: “i neocatecumenali non credono alla Presenza Reale”
Questa affermazione è priva di fondamento.
Gli Statuti prescrivono:
«La celebrazione dell’Eucaristia si svolge secondo il Messale Romano».
(Statuto, art. 13 §3)
E il Messale Romano afferma:
«Cristo è realmente presente nel Santissimo Sacramento».
(CCC 1374)
Il Direttorio Catechetico contiene interi capitoli dedicati alla dottrina eucaristica.
Se il Cammino negasse la Presenza Reale, la Chiesa lo avrebbe immediatamente soppresso.
Non è mai accaduto.
Accusa ideologica: “liturgie carnevalate”
Il thread confonde:
- abusi locali, che possono verificarsi ovunque
con - la liturgia approvata dalla Chiesa
Gli Statuti sono chiari:
«La Comunione si riceve in piedi, restando al proprio posto».
(Statuto, art. 13 §3)
«Il sacerdote presiede la celebrazione».
(Statuto, art. 13 §2)
Gli abusi, quando esistono, vanno corretti.
Non si condanna un’intera realtà ecclesiale per errori di singoli.
Accusa infondata: “idolatria dei fondatori”
La Chiesa distingue tra:
- carisma, che può essere autentico
- personalismi, che vanno corretti
Nessun documento ecclesiale ha mai accusato il Cammino di idolatria.
Anzi, San Giovanni Paolo II scrisse:
«Riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica valido per la società e per i tempi odierni».
(Lettera Ogniqualvolta, 1990)
Ripetere accuse non documentate non le rende vere.
Accusa falsa: “carità solo per i membri”
Gli Statuti affermano:
«Il Cammino è al servizio del vescovo e della parrocchia».
(Statuto, art. 1 §2)
«I membri del Cammino sono chiamati a testimoniare la carità verso tutti».
(Statuto, art. 2)
Le missioni ad gentes e le famiglie in missione sono forme di carità universale, non interna.
La Chiesa non approverebbe mai una realtà che limitasse la carità ai propri membri.
Attacco ideologico al Concilio Vaticano II
Il thread sostiene che il Cammino esiste “grazie alla confusione conciliare”.
Ma la Chiesa insegna:
«I movimenti ecclesiali sono uno dei frutti del Concilio Vaticano II».
(Benedetto XVI, Discorso ai Movimenti, 2006)
Attaccare il Concilio per attaccare il Cammino è un errore teologico evidente.
Errore dottrinale del thread: la Messa non è solo sacrificio
Il thread oppone “sacrificio” e “banchetto”.
Ma il Catechismo insegna che la Messa è contemporaneamente:
- Sacrificio
- Memoriale
- Banchetto pasquale
«L’Eucaristia è nello stesso tempo e inseparabilmente sacrificio e convito».
(CCC 1382)
Il Cammino non nega il sacrificio; sottolinea la dimensione pasquale, come tutta la riforma liturgica.
Linguaggio non cattolico e non argomentativo
Il thread utilizza termini come:
- “kikolatri”
- “carnevalata”
- “setta”
- “capicosca”
Questo linguaggio:
- non è teologico
- non è ecclesiale
- non è argomentativo
- rivela ostilità, non analisi
San Paolo ammonisce:
«Sia sempre con voi la dolcezza».
(Fil 4,5)
L’insulto non è un argomento.
Conclusione
Il thread non è una critica teologica, ma un pamphlet ideologico privo di fondamento.
La Chiesa, invece:
- ha approvato il Cammino
- ne ha riconosciuto i frutti
- ne corregge gli abusi
- lo considera un itinerario valido
Benedetto XVI affermò:
«I frutti del Cammino sono evidenti: conversioni, vocazioni, famiglie cristiane».
(Benedetto XVI, 2012)
Perciò, la tesi «non si salva nulla» è incompatibile con il Magistero cattolico.

Commenti
Prima di tutto è necessario condannare la violenza verbale e il linguaggio sprezzante usato nel commento originale. Espressioni come “invertiti”, “eretici”, “concubini”, “porcate”, “vergogne”, “bravate”, oltre a giudizi temerari su santi e papi, non appartengono né al linguaggio cristiano né a un confronto serio. La fede non si difende con l’insulto, e la Tradizione non si onora con la rabbia. Detto questo, passiamo ai contenuti.
Fiducia supplicans non benedice “coppie irregolari” come tali
Il documento è chiarissimo:
- non si benedicono unioni,
- non si approvano situazioni morali,
- si benedicono persone, che rimangono sempre destinatari della grazia.
Dire che la Chiesa “benedice l’irregolarità” è una distorsione del testo.
Il Papa non ha “onorato un re eretico e concubino”
La diplomazia non è approvazione morale.
La Chiesa incontra capi di Stato di ogni religione e condizione.
Attribuire colpe ereditarie è teologicamente assurdo.
- Il titolo “Corredentrice” non è mai stato dogma
Nessun Papa, da Pio XII a oggi, ha mai definito dogmaticamente questo titolo. Il Papa non ha “abolito” nulla: ha ribadito la linea costante del magistero. Usare padre Kolbe come arma polemica è scorretto e speculativo.
- Padre Pio e la visita del Papa in moschea
Attribuire a padre Pio opinioni su eventi avvenuti decenni dopo la sua morte è pura fantasia. Il dialogo interreligioso non è tradimento del Vangelo, ma sviluppo coerente della missione cristiana.
-Linguaggio teologicamente improprio
Il commento usa categorie come “invertiti, “eretici”, “scismatici” in modo arbitrario e offensivo.
Il Vangelo non chiede di insultare chi è lontano, ma di cercarlo e accompagnarlo.
-Le scomuniche non sono punizioni politiche
La scomunica è medicinale, non punitiva.
Serve a richiamare all’unità, non a marchiare a vita.
Benedetto XVI lo ha spiegato con chiarezza.
Dire che “non valgono niente” significa non capire la loro natura.
ll caso Lefebvre è ricostruito in modo distorto
- La scomunica del 1988 era automatica.
- La remissione del 2009 non ha reintegrato i vescovi.
- La Fraternità non è in piena comunione.
La narrazione proposta è semplicemente falsa.
--Previsioni arbitrarie su Viganò e altri
Attribuire intenzioni, strategie o calcoli alla Chiesa senza prove è puro complottismo.
Non è teologia, non è storia, non è fede: è sfogo emotivo travestito da dottrina.
Il commento di ByTripudio non è una critica costruttiva, ma un insieme di:
- errori dottrinali
- ricostruzioni storiche sbagliate
- linguaggio violento
- giudizi temerari
- logica del sospetto
- ideologia travestita da “difesa della fede”
La Chiesa merita un dibattito serio, non sfoghi rabbiosi.
E la Tradizione non si difende insultando il Papa, i santi o i fedeli.
ByTripudio vergognati spero che non hai alcun compito pastorale nella Chiesa.
Il sacramento dell’Ordine NON è “parziale” per sacerdoti e diaconi.
ByTripudio da ignorante in teologia cattolica parte da un presupposto teologicamente errato: che il sacramento dell’Ordine sarebbe “conferito parzialmente” ai presbiteri e “ancor più limitatamente” ai diaconi. La dottrina cattolica è chiarissima e afferma diversamente:
Il sacramento dell’Ordine è uno, ma si articola in tre gradi: episcopato, presbiterato e diaconato (CCC 1554).
Ogni grado conferisce la pienezza del ministero proprio di quel grado, non una “frazione” del sacramento, quindi ByTripudio è un asino. Il presbitero non riceve un “pezzo” di episcopato, né il diacono un “pezzo” di presbiterato.
Questa idea di “ordine parziale” è teologicamente infondata e mai insegnata dalla Chiesa. Chi lo segue si renda conto dell'ignoranza di questo tale.
Inoltre il presbitero NON ha bisogno di “incarico del vescovo” per confessare Si tratta di un' altra affermazione falsa che nasce da ignoranza. È vero che per confessare serve la "facoltà", ma:
Non è un “permesso personale del vescovo”.
È una giurisdizione ordinaria, normalmente concessa automaticamente ai sacerdoti incardinati o che esercitano un ministero stabile. In caso di pericolo di morte, tutti i sacerdoti possono confessare validamente e lecitamente (can. 976). Dire che “un sacerdote non può confessare se il vescovo non lo incarica” è una semplificazione fuorviante che ignora il diritto canonico.
Il celibato NON è richiesto “fin dai primi secoli”
ByTripudio da asino, ignorante, incompetente presenta una ricostruzione storica distorta. Nei primi secoli la Chiesa ordinava uomini sposati sia come diaconi che come presbiteri e vescovi. Il celibato obbligatorio nel rito latino è una disciplina molto più tarda, non un dogma. Le Chiese cattoliche orientali ordinano tuttora uomini sposati. Quindi l’idea che la Chiesa “evitasse sempre più di ordinare uomini sposati” è una lettura ideologica, non storica.
Il tema del diaconato femminile è legittimo e storico
L’autore afferma che chi parla di diaconato femminile “non ha capito niente del sacerdozio cattolico”. Ma la realtà è molto diversa: La Chiesa ha avuto diaconesse nei primi secoli, soprattutto in Oriente. Il Magistero recente ha istituito commissioni di studio proprio per chiarire la natura di questo ministero.Papa Benedetto XVI e Papa Francesco hanno entrambi autorizzato studi seri e documentati. Quindi non si tratta di “modernismo”, ma di ricerca storica e teologica legittima, promossa dalla Chiesa stessa.ByTripudio è talmente ignorante, fanatico, in malafede da non capire ciò.
ByTripudio confonde deliberatamente “diaconato” e “sacerdozio”
Il diaconato: NON è sacerdozio. NON conferisce il potere di consacrare o assolvere. È un ministero di servizio, non di presidenza sacramentale.
Perciò parlare di “diaconato femminile” non implica affatto aprire al sacerdozio femminile. È un salto logico arbitrario.
Le accuse contro Kiko, Carmen e il Cammino sono gratuite e non pertinenti
Indipendentemente dal giudizio sul Cammino Neocatecumenale, ByTripudio attribuisce intenzioni senza prove, infatti fa le solite illazioni, il solito complottismo senza mai dimostrare nulla. Usa linguaggio insultante,
confonde opinioni personali con fatti, descrive la liturgia neocatecumenale in modo caricaturale e non conforme ai documenti ufficiali. Una confutazione seria non ha bisogno di difendere il Cammino, ma di notare che la parte finale del commento è un attacco ideologico, non un argomento teologico.
Continua
- Nel 2008,dopo revisione e modifiche, lo stesso Dicastero approvò definitivamente lo Statuto, consegnando il decreto ufficiale agli iniziatori del Cammino.
- Questo iter canonico è pubblico e documentato, non avvenuto “in silenzio”: la Santa Sede ha seguito la prassi prevista dal Codex Iuris Canonici per realtà ecclesiali non configurate come associazioni di fedeli ma come itinerario di formazione. Lo Statuto non è un semplice regolamento interno: è un atto giuridico della Santa Sede che riconosce la natura e la missione del Cammino Neocatecumenale.
- L’approvazione definitiva implica che la Chiesa ha valutato scopo, fine e struttura conformi al diritto canonico e alla dottrina cattolica.
- Non si tratta di una “deduzione”, ma di un riconoscimento formale: senza approvazione, il Cammino non avrebbe potuto operare come realtà ecclesiale universale.È vero che un “itinerario” non è di per sé persona giuridica. Tuttavia, il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto come realtà ecclesiale sui generis, con un proprio Statuto approvato dalla Santa Sede.
- Non si parla di una “Fondazione autonoma” distinta, ma del Cammino stesso come itinerario di formazione cattolica, dotato di riconoscimento canonico. L’analogia con la “coppia di fatto” è impropria: nel diritto canonico, l’approvazione di uno Statuto da parte della Santa Sede è già atto costitutivo e validante. I decreti di approvazione sono stati resi pubblici e diffusi da fonti ufficiali ecclesiali. Non vi è alcun “silenzio” o “giochetto”: la distinzione tra associazione di fedeli e itinerario è stata chiarita esplicitamente dal Pontificio Consiglio per i Laici.
Il commento da confutare si fonda su un equivoco: confonde il concetto di “fondazione autonoma” con quello di itinerario ecclesiale riconosciuto. **La Santa Sede ha approvato lo Statuto del Cammino Neocatecumenale con un decreto formale nel 2008, dopo un periodo di prova iniziato nel 2002. Questo costituisce la dimostrazione canonica del riconoscimento, non una semplice deduzione.*lIn altre parole: **lo Statuto approvato è già la prova del riconoscimento valido**. Non esiste un vuoto giuridico, né un atto “alla chetichella”: l’iter è stato pubblico, ufficiale e conforme al Codex.
Puoi commentare solo sul blog "Osservatorio" perchè affastelli tante di quelle sciocchezze e asinerie che superi in ignoranza anche ByTripudio:
Marco fa alcune affermazioni suggestive, ma costruite su presupposti non dimostrati e su un uso improprio delle categorie canoniche. È quindi necessario chiarire diversi punti:
Marco afferma che Fiducia Supplicans sarebbe stata scritta per “far sembrare” qualcosa che poi non è. Questa è una lettura interpretativa, non un dato. Il documento: distingue chiaramente tra benedizioni liturgiche e benedizioni pastorali. Ribadisce che non si tratta di un sacramento, non modifica la dottrina sul matrimonio. Che poi alcuni abbiano percepito confusione è un fatto sociologico, non una prova di manipolazione dottrinale. Usarlo come paradigma per sostenere che “la Chiesa fa sembrare ciò che non è” è un salto logico, una cretinata. L’autore afferma che la Fondazione Cammino Neocatecumenale non sarebbe stata legittimamente riconosciuta perché: non sarebbe stato pubblicato un decreto di erezione del 2004; lo Statuto non basterebbe, secondo Marco, senza tale decreto. Questa tesi presenta tre problemi canonici fondamentali. Primo problema: confusione tra “pubblicazione” e “esistenza” di un decreto. Nel diritto canonico: un decreto esiste se è stato emesso, non se è stato pubblicato su bollettini o reso disponibile online. La pubblicazione non è condizione di validità, salvo casi specifici (non applicabili qui). Molti decreti del Pontificio Consiglio per i Laici non sono mai stati pubblicati integralmente, ma ciò non ne ha mai messo in dubbio la validità,Dunque: Non lo trovo online” non è un argomento canonico.
Secondo problema: lo Statuto approvato ad experimentum e poi definitivamente è già un atto giuridico. Nel caso del Cammino: Nel 2002 il Pontificio Consiglio per i Laici approvò lo Statuto ad experimentum. Nel 2008 lo Statuto venne approvato definitivamente. Ora, nel diritto canonico:
l’approvazione dello Statuto è un atto giuridico formale; implica necessariamente che il soggetto giuridico sia stato eretto o riconosciuto, perché non si approva lo Statuto di un ente inesistente. Quindi: L’esistenza stessa dello Statuto approvato è prova dell’esistenza del soggetto giuridico.
Non serve un ulteriore documento per dimostrarlo.
Terzo problema: la nota 2 dell’art. 1 non è un vizio canonico**
Marco sostiene che la nota dovrebbe dire “decreto” esplicitamente.
Ma nel diritto canonico: non esiste alcuna norma che imponga la formula “decreto” nella nota; il riferimento al Pontificio Consiglio per i Laici con data e protocollo è sufficiente per identificare l’atto. La nota non è un atto giuridico: è un rimando. Non ha valore costitutivo.
Continua
Non abbiamo la prova X, quindi X non esiste.”
Nel diritto canonico, come in ogni sistema giuridico:l’onere della prova spetta a chi nega la validità di un atto, non a chi la afferma;la prassi della Santa Sede è perfettamente coerente con il riconoscimento del Cammino.
Se davvero il decreto fosse invalido o inesistente:l’approvazione definitiva dello Statuto nel 2008 sarebbe giuridicamente impossibile; la Santa Sede non avrebbe potuto nominare responsabili, moderatori, assistenti ecclesiastici; non potrebbero esistere i seminari Redemptoris Mater eretti con riferimento allo Statuto. Nessuno di questi atti è mai stato contestato dalla Santa Sede. L’idea che il Codex “impedisca” il riconoscimento è priva di fondamento. Il Codex non contiene alcuna norma che: impedisca la costituzione di fondazioni private o pubbliche di fedeli; richieda la pubblicazione del decreto come condizione di validità; renda invalida l’approvazione di uno Statuto se non accompagnata da un decreto esplicitato in nota.
Marco attribuisce al Codex norme che non esistono.
La tesi di Marco si basa su: un’interpretazione teologica eccessivamente rigida dell’assistenza divina alla Chiesa; un uso improprio del Codex;
un presupposto non dimostrato (l’assenza del decreto); un ragionamento circolare (“se non lo vedo, non esiste”); una lettura sospettosa che non trova riscontro nella prassi canonica.La realtà è molto più semplice: Il Cammino Neocatecumenale è stato riconosciuto dalla Santa Sede attraverso atti formali, tra cui l’approvazione dello Statuto.La mancata pubblicazione di un decreto non è né anomala né indice di invalidità.Il Codex non supporta la tesi dell’autore.
Marco come ByTripudio parla a vanvera di cose che non conosce.
E' una delle tante cazzate diffuse dal blog osservatorio.
"by Tripudio12 novembre 2025 alle ore 09:21
Sembra uno di quei vescovi “molto conciliari” che cercano di non scontentare nessuno. Insomma, sembra che possa essere manipolabile (o persino ricattabile) dal Cammino, soprattutto considerando che non ha ancora preso seri provvedimenti contro i presbikikos “superstiti” (non ancora pubblicamente coinvolti in scandali e abilmente aggrappati ai privilegi e alle cariche ottenuti sotto il vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron), pur sapendo che il Cammino sta lavorando attivamente dietro le quinte per ricostruire una presenza stabile a Guam e, magari, riaprire altrove il seminario kikolatrico felicemente soppresso".
Risposta
In poche parole, ByTripudio ha ripetuto solo illazioni e insulti, usando un linguaggio davvero stomachevole. Si comporta come una vecchia comare che fa pettegolezzi senza fornire prove o documentazione, e mi chiedo se qualcuno possa credergli, considerando che di Guam non importa niente a nessuno, tranne che a lui. Inoltre, il vescovo di cui parla, Apuron, non è un vescovo neocatecumenale, poiché non esistono vescovi neocatecumenali; semmai è un vescovo cappuccino.
ByTripudio aggiunge:
"È pur vero, però, che quando tali soggetti "donabbondieschi" si ritrovano involontariamente a contatto con la realtà, fanno subito un passo indietro - come avvenne col vescovo Hon Tai-Fai, che venne spedito a Guam per smorzare le proteste anti-neocatecumenali, e si ritrovò le forze dell'ordine che gli notificavano una querela. Nel pomeriggio successivo si scusò pubblicamente (quanto bastava per evitare la querela) e cambiò un po' i toni... pochi mesi dopo Filoni e gli altri amiconi del Cammino a Roma lo spedirono altrove perché aveva miseramente fallito la "missione" affidatagli".
Risposta
Lo ripeto, di Guam non importa nulla a nessuno, nemmeno a quel piccolo gruppo che segue il blog. Inoltre, ByTripudio fa una serie di illazioni e affermazioni senza fornire prove o documentazione, illudendosi che gli si creda sulla parola. Ma non è il nostro caso: ripete solo sciocchezze.
ByTripudio scrive:
"Purtroppo è una triste realtà, quella di parroci e vescovi "donabbondieschi", ai quali non importa la fede e neppure la giustizia, ma solo il tirare a campare e possibilmente far carriera. È loro gravissima responsabilità l'anarchia, lo sfascio, la nascita di ogni setta (non solo neocatecumenale). È decisamente raro che un vescovo "conciliare" abbia almeno un po' a cuore la propria salvezza anziché la propria carriera".
Un’altra parola gentile e fraterna verso i presbiteri, ma d’altronde se a ByTripudio piace così tanto il signor Pompei, perché stupirsi? O forse il signor Pompei e ByTripudio sono la stessa persona? Visto che non fa altro che nominare Pompei, ne è proprio innamorato, anche se ricordiamo che è stato sospeso a divinis.
Spero vivamente che costui non abbia alcun incarico ecclesiale, perché è una vera metastasi per la Chiesa e per le parrocchie. Ritengo che ByTripudio non frequenti alcuna parrocchia, ma vada solo alla messa tridentina e basta. Probabilmente non si confessa nemmeno, dato che un prete sano di mente gli negherebbe l’assoluzione per mancanza del proposito di non ripetere il peccato. Oppure si confessa, ma lo fa in modo sacrilego, nascondendo i peccati gravissimi che commette scrivendo sul blog.
Vergognati ByTripudio.
Fav
Per di più, byTripudio parla come se la colpevolezza di Apuron fosse un fatto limpido e indiscutibile, quando invece esistono dubbi seri e documentati: gli atti del processo canonico non sono pubblici, le accuse risalgono a decenni fa e non hanno riscontri materiali, alcune cause civili sono state ritirate, la pena canonica è stata “a metà” e il contesto di Guam era segnato da conflitti interni. Tutto questo non cancella la condanna, ma dimostra che la vicenda è tutt’altro che lineare. Ignorare tutto questo per trasformare un caso delicato in un’arma ideologica non è cercare la verità: è manipolarla. Chi agisce così non contribuisce al dibattito, lo avvelena. E soprattutto dimostra di non avere alcun rispetto né per la giustizia né per la dignità delle persone.
Veramente ByTripudio è un miserabile.
Ti pubblico solo per mostrare ai lettori quanto valete poco e che razza di feccia Siete.Sei sciacallo tu e ByTripudio che diffama,calunnia,infanga e dice il falso.Vergogbati tu e ByTipudio fate solo pena e vi dovrete solo vergognare per le cattiverie gratuite che pubblicate .Vi dovreste dolo vergognare !
Siete degli sciacalli, siete abituati alla illegalità, sapete solo violare la legge,insultare,diffamare,fare illazioni infondate.Non ci sono aggettivi sufficienti per definirvi e non vogliamo essere volgari ma diete peggio delle cloache ,fare venire il conato di vomito.Vergognati!