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Comunione in ginocchio: devozione autentica o gesto polemico?

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Il blog filotradizionalista Messainlatino ha recentemente pubblicato un articolo che invoca il ritorno alla Comunione ricevuta in ginocchio. A nostro avviso, si tratta dell’ennesima manifestazione di una tendenza diffusa in certi ambienti tradizionalisti: quella di far coincidere la fede e la devozione con gesti esteriori, elevandoli a segni di autenticità spirituale. Secondo questa visione, inginocchiarsi per ricevere l’Eucaristia sarebbe espressione di maggiore rispetto e profondità di fede. Ma è davvero così? La fede cristiana non si misura nella postura del corpo, ma nella disposizione del cuore. L’Eucaristia è il vertice della vita cristiana, e ciò che conta è accostarsi ad essa con consapevolezza, amore e umiltà. Ridurre la devozione a una questione di gesti visibili rischia di svuotare il significato profondo del sacramento, trasformandolo in una rappresentazione formale più che in un incontro reale con Cristo. È necessario affermarlo con chiarezza: la Comunione in ginocchio no...

La Chiesa che verrà: fine delle nostalgie, inizio del cammino

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Non è più tempo di nostalgie. Non è più tempo di illudersi che, riproponendo forme del passato, si possano riempire le chiese e ravvivare una fede che oggi chiede ben altro. Una stagione del cattolicesimo — quella della cristianità sociologica, della fede ereditata, della pratica religiosa come abitudine — è tramontata. E non tornerà. La Chiesa del futuro non sarà quella delle folle indistinte, ma quella dei piccoli numeri, dei cuori convertiti, dei cammini autentici. Sarà una Chiesa catecumenale, dove la fede non è più data per scontata, ma scelta, cercata, maturata. Dove il Battesimo non sarà più un semplice rito d’ingresso, ma l’inizio di un percorso esistenziale. In questo scenario, il Cammino Neocatecumenale si rivela un vero pioniere . Da decenni ha tracciato una linea che oggi appare profetica: quella di una Chiesa che accompagna, che forma, che evangelizza attraverso la vita concreta delle persone. Una Chiesa che non presume la fede, ma la rigenera. Che non si accontenta di sac...

Sacramenti senza comunione? Il rischio di una fede sterile

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Negli ultimi secoli, la Chiesa ha investito giustamente moltissimo nella difesa della dottrina e nella celebrazione dei sacramenti. È stato un lavoro prezioso, soprattutto nei momenti di crisi, come durante la Riforma protestante. Ma questo approccio ha avuto anche un effetto collaterale: ha reso la fede, per molti cristiani, una questione di "pratiche religiose" più che di relazioni vive. Ancora oggi, tantissimi fedeli vivono la loro spiritualità come un insieme di gesti sacri — andare a Messa, confessarsi, battezzare i figli — senza però coltivare il desiderio di comunione, di unità, di fraternità. È come se bastasse “fare il proprio dovere” davanti a Dio, senza preoccuparsi troppo di chi ci sta accanto. Nelle parrocchie si respira spesso un clima di anonimato. Ci si saluta con un cenno, si partecipa alla liturgia come spettatori, si torna a casa senza aver scambiato una parola. Il senso di comunità è debole, frammentato. E quando emergono gruppi più attivi, spesso si chiud...

La liturgia non mente: il Messale di Paolo VI è l’unica via

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La liturgia non è un dettaglio secondario della vita ecclesiale: è il luogo dove la Chiesa dice chi è, come crede, come vive. Per questo, parlare di “coesistenza” tra il Messale di San Pio V e quello di Paolo VI non è una questione di pluralismo rituale. È una contraddizione strutturale. Due messali, due teologie, due ecclesiologie, due visioni del mondo. E non possono convivere senza generare confusione, ambiguità e divisione. Il Messale tridentino nasce in un contesto di difesa e chiusura: la Chiesa reagisce alla Riforma protestante irrigidendo la propria liturgia in una forma clericale, muta, verticale. Il sacerdote celebra da solo, in latino, mentre i fedeli assistono in silenzio. E qui emerge un ostacolo fondamentale: la lingua. Il latino, lingua ufficiale della liturgia, era incomprensibile ai più. La grande ignoranza del popolo, spesso privo di istruzione e formazione religiosa, rendeva la Messa un mistero impenetrabile. I fedeli non capivano le parole, non seguivano le letture...

Contro le Illazioni: La Forza di una Chiamata Autentica

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Lo scorso 4 agosto, nel contesto del Giubileo dei Giovani a Tor Vergata (Roma), si è svolto l’incontro vocazionale del Cammino Neocatecumenale. Un evento di grande intensità spirituale, che ha visto la partecipazione di circa centoventimila giovani provenienti da tutto il mondo, insieme all’équipe internazionale del Cammino. Durante l’incontro, cinquemila ragazzi e altrettante ragazze hanno risposto con entusiasmo alla “chiamata”, esprimendo la loro disponibilità a intraprendere un cammino di discernimento vocazionale verso il sacerdozio e la vita consacrata. A presiedere l’incontro è stato il Cardinale Reina, che ha rivolto ai giovani un appello forte e chiaro: “Siate santi!” Questi incontri, così fecondi e pieni di speranza, suscitano spesso reazioni negative da parte di chi guarda con sospetto al Cammino Neocatecumenale. Non è un mistero che alcuni ambienti non apprezzino la vitalità spirituale che emerge da queste giornate, forse perché rappresentano una risposta concreta alla cris...

Una sola lex orandi: perché la Messa tridentina non può coesistere col Novus Ordo

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I tradizionalisti continuano a diffondere notizie volte a screditare Papa Francesco per la sua decisione di limitare la Messa tridentina e le comunità legate al Messale di San Pio V. Alcuni sostengono addirittura che il Pontefice abbia mentito, con l’intento di delegittimare la messa tridentina. A mio parere, si tratta di un tentativo alquanto ridicolo di negare la realtà dei fatti e di non voler riconoscere l’opera dello Spirito Santo che continua ad agire nella Chiesa. Il Concilio Vaticano II, nella costituzione Sacrosanctum Concilium , ha affermato che la liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e la fonte da cui scaturisce tutta la sua forza. Ha espresso il desiderio che i fedeli partecipino in modo pieno, consapevole e attivo alle celebrazioni liturgiche, sottolineando l’importanza di comprendere ciò che si celebra. Per questo ha promosso l’uso della lingua vernacolare al posto del latino in molte parti della Messa. Su mandato del Concilio, una commissione di es...

Osservatorio: un blog al capolinea

Il blog "Osservatorio" è stato riaperto per l’ennesima volta — una decisione di Google che non condividiamo . Ma che nessuno si illuda: continueremo a vigilare e denunciare le scorrettezze commesse. ByTripudio si ostina a tenere in vita un blog ormai agonizzante, illudendosi di potergli dare nuova linfa. In realtà, "Osservatorio" ha perso ogni rilevanza: pochissimi visitatori, quasi nessun commento, e quelli che appaiono sono spesso dello stesso ByTripudio su argomenti che non interessano più a nessuno. La "macchina del fango" che quel blog ha cercato di mettere in moto si è definitivamente rotta — sarebbe saggio chiuderla, una volta per tutte. Come abbiamo già affermato in passato, il bilancio dell'attività del blog "Osservatorio" è fallimentare. In quindici anni di attacchi, non ha ottenuto alcun riscontro dalle autorità ecclesiastiche. Al contrario, il Cammino Neocatecumenale ha ricevuto importanti riconoscimenti: lo Statuto è stato approv...